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MATERIA-S-CULTURA

ZANINI ARTE presenta:
“MATERIA-S-CULTURA”
Protagoniste le opere di Mario Pavesi e Alfonso Borghi

VERNISSAGE
Sabato 30 Settembre, ore 18.00
c/o GALLERIA ZANINI
via Virgilio 7, San Benedetto Po (MN)

APERTURA AL PUBBLICO
dal martedì alla domenica
10.00 – 12.00|15,30 – 18,30

 

MATERIA -S- CULTURA, una rassegna creativa immaginata quale momento di confronto di due assoluti protagonisti della nuova scena visiva italiana. La mostra, curata da Gianfranco Ferlisi, intende indagare la produzione recente di due personaggi della contemporaneità: Alfonso Borghi e Mario Pavesi. Si propone così un confronto-scontro, in cui si porta in scena la delicatezza di un pensiero estetico e di una produzione artistica che si distingue per qualità e originalità.

Nell’esposizione si parla di cultura visiva contemporanea made by two italians, di due artisti che rappresentano la punta di un iceberg non troppo sommerso, della creatività del nostro Paese.
Alfonso Borghi e Mario Pavesi godono infatti di un prestigio e di una reputazione che supera i confini della penisola. Tutti e due sono interpreti e innovatori di una tradizione basata sul progetto, sulla materia, sul disegno, sulla linea che demarca i contorni e che definisce le forme, su una cultura che pone in primo piano la facoltà comunicatrice dell’immagine. Tutti e due, attraverso esperienze diverse, sono ambasciatori della genialità italiana nei quattro angoli del mondo.

“In questo nuovo appuntamento – asserisce il curatore Ferlisi – il pubblico potrà deliziarsi di un distillato sublime di arte, perché ciascuna tela, esposta alla Galleria Zanini, apre inedite sfaccettature di una pittura, fatta di astrazione, di gesto, di materia e di forza espressiva traboccante. Una rinnovata sensualità di un tessuto pittorico ribollente come magma, dai contorni incerti, dalle accensioni timbriche che, ancorché spesse e compatte di matericità, risultano tuttavia delicate e fragili, darà la misura della capacità dell’artista di vivere intensamente d’immaginazione, di apparizioni di luce e di poetico sentire. E alla fine le nuove opere portano là dove le parole non arrivano e tutto sa di miracolo. Il pubblico, in alternativa, potrà soffermarsi nel parallelo percorso delle sculture di Mario Pavesi, per addentrarsi in un lungo racconto tra marmi e bronzi colmi di riferimenti classici, intrisi di molteplici umori novecentisti e di una sorvegliata sapienza tecnica. Un brusio di fondo si leva da queste sculture che danno vita a composizioni che brulicano di soluzioni imprevedibili e inaspettate. Una ispirazione felice mostra il significato di una potenza d’espressione che trasporta oltre la beltà epidermica del semplice saper fare. Perché questo Mitoraj padano porta alla luce una vitalità in grado di alimentare un intenso coinvolgimento col riguardante.

Le opere di Mario Pavesi sono portatrici del sentimento di una riflessione plastica e di una antica identità di cui la nostra cultura contemporanea sembrava assai ansiosa di smarrire i riferimenti. La sua poetica della perduta bellezza apre le pagine del diario di un naufrago e le sue opere si colmano degli echi e delle memorie di un uomo che ha cercato di dare forma e significato a una materia che volutamente doveva rinnovarsi senza rinunciare al grande emporio dell’antico. E alla fine il sentimento della poesia, per quello speciale miracolo che sanno realizzare solo gli artisti, riesce a battere, con un fascino inimmaginabile, in una rassegna in cui materia e cultura si misurano con gli aspetti segreti e simbolici degli spazi espositivi, per immaginare e lasciare immaginare un’esperienza in cui passato, presente e futuro trovano un ideale punto di congiunzione. E tutte le opere parlano dell’attualità ritrovata della pittura e della scultura.”

|fonte: Mincioedintorni.com|

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