Accostandosi alla esposizione di Mario Pavesi a Casa del Mantegna , emerge con evidenza ed immediatezza anche all’occhio dell’osservatore meno esperto, una dialettica forte fra l’opera dell’autore emiliano e la purezza architettonica dell’edificio , fra la dinamicità organica di vere e proprie “forme di vita” in divenire e l’astrattezza e purezza della geometria “cosmica” che le contiene.
E’ il dialogo di una contemporaneità imperfetta , drammatica e contingente con lo spazio senza tempo, perchè sintesi di tutti i tempi, che è l’architettura rinascimentale che la ospita: così , a Casa del Mantegna , si propone al visitatore la rassegna di Mario Pavesi, autore di grande potenza espressiva, cresciuto alla scuola di Henry Moore e della rivoluzione culturale del secondo dopoguerra.
Da quel dibattito culturale scaturisce l’impossibile dialogo con la classicità, la definitiva rinuncia al mito di una armonia consolatoria, perduta per sempre , minacciata dal sogno, dall’eros, dal disequilibrio e dal disassamento della contemporaneità.
La matrice surrealista della produzione di Mario Pavesi sollecita infatti una visione straniata, paradossale, contraddittoria, talvolta intensamente tragica, sempre “umana, troppo umana”, ma che ben interpreta il disorientamento culturale ed esistenziale della modernità.
A Casa del Mantegna l’esposizione/installazione delle opere di Mario Pavesi si offre pertanto come esperienza emozionante e coinvolgente del percorso artistico ed esistenziale del’autore e della sua appassionata ricerca espressiva .
A lui e a quanti hanno reso realizzabile questa bella esperienza culturale, la nostra sincera gratitudine.

Francesca Zaltieri
Assessore alla Cultura della Provincia di Mantova

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